L’invecchiamento cutaneo è un processo complesso e multifattoriale che coinvolge influenze genetiche, ambientali e ormonali cumulative.

Negli ultimi anni, la senescenza cellulare è emersa come fattore centrale dell’invecchiamento cutaneo, spostando il paradigma da mera degradazione strutturale a disfunzione molecolare.

Le cellule senescenti, in particolare i fibroblasti dermici, si accumulano con l’età e adottano un fenotipo secretorio associato alla senescenza (SASP), caratterizzato dal rilascio di citochine proinfiammatorie, metalloproteasi della matrice (MMP) e specie reattive dell’ossigeno (ROS).

Il secretoma interrompe il normale rimodellamento della matrice extracellulare (ECM), compromette la comunicazione epidermica-dermica e favorisce un microambiente pro-degenerativo, contribuendo in ultima analisi alla formazione di rughe, lassità e atrofia dermica.

Gli interventi terapeutici volti a ritardare, prevenire o invertire la disfunzione tissutale correlata all’età, eliminando selettivamente le cellule senescenti (senolitici) o a sopprimendone il profilo secretorio deleterio (senomorfici), si configurano come strategia promettente per contrastare questi processi.

Terapie orientate alla longevità: la review

Sebbene le conseguenze estetiche dell’invecchiamento cutaneo siano state a lungo affrontate utilizzando dispositivi basati sull’energia (EBD), ad esempio laser frazionati, luce pulsata intensa (IPL), radiofrequenza (RF) e ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (HIFU), tali tecnologie sono sempre più riconosciute per il potenziale rigenerativo, che va oltre i risultati estetici superficiali.

Il presente lavoro, pubblicato su Cosmetics, esplora l’ipotesi emergente che i dispositivi basati sull’energia (EBD), in particolare i laser, possano agire come strumenti senoterapeutici prendendo di mira i percorsi di senescenza cellulare nella cute che invecchia.

Nello specifico, la review sviscera gli effetti molecolari ed istologici della terapia laser in relazione a noti biomarcatori di senescenza e ne valuta il potenziale ruolo nella dermatologia rigenerativa.

È stata condotta una revisione degli studi pubblicati su laser frazionati, terapie a luce rossa e altri dispositivi basati sull’energia (EBD), con un focus sull’impatto sull’attività dei fibroblasti, sul rimodellamento della matrice extracellulare e sui marcatori associati alla senescenza, quali p16 INK4a, p21 Cip1, telomerasi e citochine correlate a SASP. È stata inoltre eseguita un’analisi comparativa con i senoterapeutici farmacologici.

Opportunità e sfide future

Dati preclinici e clinici suggeriscono che specifici dispositivi basati sull’energia (EBD) possono modulare l’invecchiamento dermico a livello molecolare, ottimizzando l’attività mitocondriale, aumentando la sintesi di collagene di tipo III, riducendo l’espressione genica correlata alla senescenza e promuovendo il turnover dei fibroblasti. A differenza dei senolitici sistemici, i laser forniscono interventi localizzati e titolabili con un profilo di sicurezza favorevole.

In conclusione, i dispositivi basati sull’energia (EBD), in particolare i laser frazionati e i sistemi a luce rossa, fanno ben sperare come interventi contro la senescenza cellulare non invasivi in ​​dermatologia. Regolando i percorsi associati alla senescenza, possono offrire non solo un miglioramento estetico, ma anche un ringiovanimento biologico.

Sono necessari ulteriori studi meccanicistici e sperimentazioni basate su biomarcatori per convalidare questo paradigma e perfezionare i protocolli di trattamento per terapie cutanee orientate alla longevità.

Hrițcu OMC, Costan V-V, Toader ȘV, Brănișteanu DE, Toader MP. From Lasers to Longevity: Exploring Energy-Based Devices as Senotherapeutic Tools in Dermatology. Cosmetics. 2025; 12(5):201. https://doi.org/10.3390/cosmetics12050201.