La psoriasi è una malattia cutanea comune, cronica e infiammatoria che, a livello globale, interessa circa il 2% della popolazione. In circa 3 casi su 4 si presenta prima dei 40 anni, con un esordio talvolta in fase adolescenziale o durante l’infanzia.

La patologia si presenta con un’infiammazione della pelle che porta all’ispessimento di alcune aree, con la formazione di placche di colore rosso, sovente ricoperte da squame biancastre. Le aree del corpo maggiormente colpite sono le ginocchia, i gomiti e il cuoio capelluto, anche se può presentarsi in tutto il corpo. Si tratta di una patologia che grava pesantemente sugli individui e sui sistemi sanitari a livello globale.

I progressi nell’approccio terapeutico e gli unmet need

Con la progressiva scoperta delle patologie immunologiche e della patogenesi della psoriasi, gli approcci terapeutici per questa malattia hanno fatto progressi rivoluzionari. Tuttavia, i meccanismi delle forme meno comuni di psoriasi rimangono sfuggenti.

Inoltre, gli effetti avversi gravi e la recidiva della malattia dopo la sospensione della terapia dovrebbero essere annotati e affrontati durante il trattamento, elemento questo tuttavia raramente esplorato finora.

Pertanto, è fondamentale avere una comprensione completa dei meccanismi alla base della patogenesi della psoriasi, che potrebbe offrire nuovi spunti per la ricerca, portare a progressi più sostanziali negli approcci terapeutici ed espandere le opzioni cliniche per il trattamento della malattia.

La revisione

Un lavoro di revisione condotto in Cina e pubblicato su Signal Transduction and Targeted Therapy ha inteso affrontare brevemente l’epidemiologia, i sottotipi clinici, la fisiopatologia e le comorbilità della psoriasi e discutere sistematicamente le vie di segnalazione che coinvolgono le citochine extracellulari e la trasmissione intracellulare, nonché le interazioni tra di loro.

Nella discussione, è stata anche prestata attenzione ai potenziali meccanismi metabolici ed epigenetici della psoriasi e alle cascate meccanicistiche molecolari legate alle sue comorbidità.

La revisione ha inoltre delineato l’attuale trattamento per la psoriasi, in particolare le terapie mirate e le nuove strategie terapeutiche, nonché il potenziale meccanismo di recidiva della malattia.

Le conclusioni

La psoriasi è una malattia della pelle che presenta un elevato onere per gli individui, i sistemi sanitari e la società in tutto il mondo, elemento questo che suggerisce l’urgente necessità di comprendere a fondo i meccanismi che guidano la sua patogenesi.

Nell’ultimo decennio, l’immunopatologia e la patogenesi della psoriasi sono state gradualmente scoperte e lo sviluppo di approcci terapeutici ha determinato risultati rivoluzionari.

Le terapie mirate con farmaci biologici hanno portato nuove speranze ai pazienti affetti da psoriasi, grazie alla loro efficacia nel modificare la malattia o, potenzialmente, anche nel curarla, prevenendo l’accumulo di cellule T della memoria nel tessuto cutaneo.

Tuttavia, ci sono ancora molti problemi irrisolti nella psoriasi: gli effetti avversi dei farmaci e la ricaduta della malattia dopo l’interruzione del trattamento sono i più importanti.

Con una comprensione più approfondita dei meccanismi di recidiva della malattia, è ragionevole ritenere che un trattamento precoce possa prevenire la comparsa e la diffusione di cellule T di memoria.

Le ultime ricerche hanno evidenziato che l’IL-23 prodotta dalle cellule CD301b+ può promuovere la proliferazione in situ delle cellule TRM, indicando che gli inibitori dell’IL-23 o le nuove terapie che hanno come bersaglio il CD301b possono rappresentare una strategia promettente per affrontare la recidiva della malattia e mantenere l’effetto terapeutico. Tuttavia, la traduzione clinica dei nuovi approcci terapeutici richiede ancora grandi sforzi in futuro.

Nel frattempo, stanno emergendo anche nuovi strumenti multiomici, come la metabolomica, che sembrano particolarmente promettenti, anche se ad oggi la terapia mirata al metabolismo è ancora limitata, forse a causa dell’eterogeneità metabolica, e di effetti avversi imprevedibili.

L’attenzione al metabolismo psoriasico e la creazione di una rete per la psoriasi incentrata sul metabolismo saranno i temi caldi del prossimo decennio, hanno sottolineato gli autori dello studio.

Un’altra sfida per il futuro è quella di trovare terapie efficaci per gestire le comorbidità psoriasiche, in particolare i disturbi metabolici e cardiovascolari. Infine, ma non meno importante, è necessario prestare attenzione anche ai sottogruppi relativamente rari di psoriasi, come la psoriasi palmoplantare e la psoriasi pustolosa, poco reattivi alle attuali opzioni terapeutiche, hanno concluso gli autori dello studio.

J. Guo, H. Zhang, W.i Lin et al., Signaling pathways and targeted therapies for psoriasis, Signal Transduct Target Ther. 2023 Nov 27;8(1):437. doi: 10.1038/s41392-023-01655-6