La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle con una patogenesi complessa che coinvolge diversi aspetti: suscettibilità genetica, disfunzione immunologica, barriera epidermica e fattori ambientali. Il prurito è il suo sintomo primario.
Tra i principali trattamenti troviamo i corticosteroidi topici e gli inibitori della calcineurina. Le forme gravi, tuttavia, possono richiedere un trattamento immunosoppressivo sistemico, agenti biologici o inibitori della Janus chinasi.
È proprio con l’emergere di nuove terapie mirate per la dermatite atopica che un confronto tra i diversi trattamenti disponibili appare necessario a orientare al meglio il percorso clinico decisionale.
Con questo obiettivo, alcuni ricercatori statunitensi hanno avviato una revisione e meta-analisi pubblicata sul Journal of Dermatological Treatment.
La meta-analisi
Obiettivo del lavoro era la valutazione dell’efficacia dei biologici e delle piccole molecole orali sui segni clinici, sui sintomi e sulla qualità di vita di pazienti con dermatite atopica.
Nel processo di revisione sistematica della letteratura sono stati identificati studi clinici randomizzati di fase II e III su farmaci biologici e piccole molecole orali utilizzate nel trattamento della dermatite atopica.
Il beneficio clinico è stato valutato attraverso tre misure di outcome: l’indice di estensione e gravità dell’eczema (Eczema Area and Severity Index-EASI), l’indice dermatologico di qualità della vita e la scala di valutazione numerica del prurito, eseguendo una meta-analisi attraverso l’utilizzo del modello di eterogeneità a varianza inversa.
I risultati
Il lavoro ha mostrato che la riduzione più significativa nel punteggio EASI relativo ad estensione e gravità dell’eczema, pari al 75%, è stata osservata con la dose più alta di upadacitinib (30 mg), seguita da abrocitinib e lebrikizumab, che hanno dimostrato superiorità rispetto a dupilumab.
Analogamente, la percentuale più alta di riduzione di almeno 4 punti della scala di valutazione numerica del prurito è stata osservata con lebrikizumab, seguito da upadacitinib e abrocitinib, che hanno ottenuto una più marcata riduzione del prurito rispetto a dupilumab.
Abrocitinib ha registrato il miglioramento maggiore dell’indice dermatologico di qualità della vita.
Le conclusioni
I ricercatori hanno, quindi, concluso che upadacitinib, abrocitinib e lebrikizumab hanno mostrato un miglioramento più significativo rispetto a segni clinici, sintomi e qualità della vita in pazienti affetti da dermatite atopica rispetto a dupilumab e ad altre terapie mirate.
K. B. Nusbaum, S. Fleischer, A. B. Fleischer Jr, Efficacy of biologics and oral small molecules for atopic dermatitis: a systematic review and meta-analysis, J Dermatolog Treat. 2022 Aug;33(5):2534-2544. Doi: 10.1080/09546634.2021.1986204. Epub 2021