Atopia e prurigo

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«Fra le forme di atopia la dermatite atopica è senza dubbio una delle più comuni e diffuse e interessa o ha interessato nel corso della sua vita una percentuale di italiani attorno all’8%. Per quel che riguarda l’esperienza del nostro centro, visitiamo una media di 150-200 pazienti al mese con dermatite atopica grave; una decina di soggetti affetti da dermatite atopica prurigo-like; altri dieci circa con prurigo nodulare».

Prof. Antonio Costanzo

Lo ha detto a Dermakos il responsabile della Dermatologia di Humanitas e docente della Humanitas University professor Antonio Costanzo, che ha messo a confronto le varie possibili strategie di cura: «Per la prurigo», ha poi proseguito, «non esistono trattamenti specifici. Si utilizzano sì cortisone e ciclosporina, per esempio, ma rigorosamente off-label. D’altra parte, ci si trova di fronte a un tipo particolare di dermatite che causa papule pruriginose e noduli, ma dall’eziologia incerta. Diverso è il caso dell’atopia ove si ha una condizione di difetto delle barriere cutanea, bronchiale e intestinale e un’ iper-reattività del sistema immunitario; un aumentato ingresso di allergeni nella barriera cutanea cui fa seguito una risposta immunitaria Type-2, caratterizzata da alti livelli di citochine infiammatorie e pruritogene (IL-4, IL-13, IL-31, TSLP). La dermatite atopica, risposta eccessiva ad agenti in realtà innocui e fonte di infezioni cutanee da stafilococco aureo, può essere invece contrastata per brevi periodi con trattamenti sistemici basati su ciclosporina; o con cortisonici». Entrambi questi approcci devono però essere di breve durata, dati gli effetti collaterali importanti, e vista la tendenza della malattia, invece, a cronicizzarsi e restare magari a lungo silente. «Da due anni a questa parte», ha aggiunto Costanzo, «utilizziamo dupilumab. La molecola è in grado di bloccare le interleuchine IL-4 e IL-13, le relative citochine e il loro signaling e oltre a combattere con successo la dermatite atopica è sperimentata sulla prurigo. Gli studi in quest’ambito sono approdati alla fase III con risultati incoraggianti. Lo stesso farmaco, che agisce sull’iper-reattività immunitaria, è stato testato con successo anche per la cura di asma, poliposi nasale e alcune forme di allergia alimentare. Le sue caratteristiche sono tali da favorire, nel caso della prurigo, un miglioramento rapido del prurito, mentre i suoi effetti sono invece più lenti nella guarigione delle lesioni cutanee». Un buon livello di efficacia sulla dermatite atopica è stato dimostrato altresì dai JAK-inibitori – EMA e FDA ne stanno autorizzando la somministrazione orale – che anzi garantiscono progressi significativi già nei primi giorni di trattamento. Dupilumab richiede varie settimane ma ha dalla sua i minori effetti collaterali e il fatto di non necessitare test ematici o monitoraggio durante il percorso terapeutico, imposti invece dai JAK-inibitori, che possono per esempio indurre a una alterazione della colesterolemia. Questi ultimi, infine, sono ancora sottoposti a valutazione sotto l’aspetto dei rimborsi e della gestione economica complessiva, laddove dupilumab, ritenuto farmaco innovativo, rientra nei fondi statali previsti anche per gli oncologici.