L’acne vulgaris è una condizione infiammatoria cronica persistente dei follicoli pilosebacei che, secondo le stime, colpisce piĂą dell’85% degli adolescenti; la malattia può tuttavia persistere fino all’etĂ adulta.
Le lesioni possono essere caratterizzate come non infiammatorie (comedoni aperti, neri e chiusi, bianchi) o infiammatorie (papule, pustole, noduli e cisti), con conseguente sviluppo di cicatrici e pigmentazione della pelle, che richiedono una terapia prolungata e persistente.
In genere, le lesioni si osservano su viso, sul collo, sulla parte superiore della schiena e sul torace. Per quanto non rappresenti una condizione rischiosa per la vita, a seconda della sua gravità può lasciare a chi ne soffre cicatrici, irritazioni e conseguenti effetti psicologici significativi, inclusa la depressione.
Un lavoro di revisione condotto da ricercatori di India e Irlanda e pubblicato su Biochemistry and Biophysics Reports ha analizzato i diversi fattori alla base dell’acne e illustrato i trattamenti. Il lavoro ha altresì affrontato i nuovi trattamenti in pipeline, fornendo informazioni sulle fasi cliniche.
Lo studio
Nel lavoro di revisione sono stati brevemente discussi gli approcci terapeutici tradizionali come le terapie topiche (cioè retinoidi e antibiotici), sistemiche (retinoidi, antibiotici e ormonali) e fisiche.
Inoltre, sono stati evidenziati i problemi posti dalla resistenza agli antibiotici utilizzati nei farmaci disponibili in commercio e la necessitĂ di nuove strategie terapeutiche.
Infine, il lavoro ha esaminato alcune terapie innovative per l’acne in attesa dell’approvazione della sperimentazione clinica e farmaci commerciali contro l’acne.
Le conclusioni
Alla base dell’acne esistono una serie di elementi tra i quali la genetica, le variabili ambientali, l’alimentazione, lo stato ormonale, lo stress, il fumo e i farmaci comedogenici come alcuni farmaci androgeni, alogeni o corticosteroidi, alcuni batteri e alcuni cosmetici che possono causare, peggiorare o esacerbare l’acne.
La fisiopatologia della condizione coinvolge quattro fattori importanti: produzione eccessiva di sebo, ipercheratinizzazione dei follicoli pilosebacei, iperproliferazione del propionibacterium acnes e infiammazione.
L’identificazione delle lesioni acneiche sia infiammatorie sia non infiammatorie è necessaria per diagnosticare e trattare l’acne vulgaris.
M. Vasam, S. Korutla, R. A. Bohara, Acne vulgaris: A review of the pathophysiology, treatment, and recent nanotechnology based advances, Biochem Biophys Rep. 2023 Nov 23:36:101578. doi: 10.1016/j.bbrep.2023.101578. eCollection 2023 Dec