Abrocitinib, nuova soluzione terapeutica rimborsabile per la dermatite atopica

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Abrocitinib, nuova soluzione terapeutica rimborsabile per la dermatite atopica

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle dovuta ad un mix di predisposizione genetica e disregolazione del sistema immunitario e della barriera epidermica che favoriscono il processo infiammatorio.

Dermatite atopica: i numeri

Ad esserne colpiti soprattutto i bambini, a partire dai primi mesi di vita o nella pubertà. Alcune situazioni si protraggono tuttavia anche in età adulta.

I dati di prevalenza stimano che la dermatite atopica colpisca il 15-20% dei bambini e circa l’8-10% degli adulti. Infatti, mentre fino a pochi anni fa era considerata una malattia di esclusivo appannaggio dell’età pediatrica, è stato dimostrato che può insorgere anche negli adulti e persino negli over65.

In Italia a convivere con una forma grave sono oltre 35.000 persone, con un rilevante impatto sulla qualità di vita dei pazienti e delle famiglie determinato sia dallo stigma sia dal prurito e dal dolore che accompagnano la malattia, influendo anche sulla qualità del sonno, con gravi ripercussioni sulla produttività scolastica e professionale del malato.

Per fortuna la ricerca in questo ambito è progredita molto nell’ultimo decennio e sempre più numerose sono le terapie a disposizione dei pazienti.

L’ultima arrivata è abrocitinib, una innovativa opzione terapeutica, rimborsata dal Servizio sanitario nazionale.

Abrocitinib contro la dermatite atopica

Abrocitinib è un inibitore della Janus chinasi 1 (JAK1). Le JAK sono una famiglia di tirosin-chinasi intracellulari che svolgono un ruolo essenziale nella segnalazione di numerose citochine implicate nella patogenesi delle malattie infiammatorie, tra cui la dermatite atopica.

Alla base della fisiopatologia della dermatite atopica ci sono infatti diverse citochine pro- infiammatorie, la cui produzione è sovra-regolata dalla segnalazione tramite le Janus chinasi (JAK) di tipo 1; abrocitinib, inibendo JAK1, è stato associato a una riduzione dose-dipendente dei biomarcatori sierici dell’infiammazione nella dermatite atopica.

L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ne ha approvato la rimborsabilità, con la Determina pubblicata in G.U. il 27 gennaio 2023, nel trattamento dei pazienti adulti (≥18 anni) affetti da dermatite atopica grave con punteggio EASI ≥24 e candidati alla terapia sistemica.

La rimborsabilità arriva dopo l’approvazione da parte dell’EMA (L’Agenzia europea del farmaco), avvenuta nel dicembre 2021.

Gli studi alla base dell’approvazione

L’approvazione di abrocitinib poggia le basi sui risultati di cinque studi clinici condotti su oltre 2.800 pazienti, inclusi quattro studi di Fase III e uno studio di estensione in aperto a lungo termine ancora in corso.

Il farmaco ha dimostrato miglioramenti significativi sia dei sintomi sia nel controllo della malattia rispetto al placebo.

In uno studio di confronto, che ha valutato pazienti in terapia con farmaci per uso topico, abrocitinib 200mg è stato associato ad un miglioramento significativo nel sollievo del prurito dopo due settimane rispetto al farmaco attivo di riferimento.

Abrocitinib ha anche evidenziato un profilo di sicurezza coerente tra gli studi, mostrando un profilo rischio-beneficio favorevole anche nello studio di estensione a lungo termine.

I vantaggi di abrocitinib

«Abrocitinib è un farmaco orale che, assunto con una sola somministrazione al giorno, agisce bloccando una Janus chinasi che interviene nella trasduzione di segnali infiammatori della dermatite atopica – ha spiegato il dottor Giampiero Girolomoni, direttore dell’Unità operativa complessa di Dermatologia e malattie veneree dell’Azienda Ospedaliera di Verona, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova soluzione terapeutica –. Si tratta di un antinfiammatorio specifico per questa malattia della pelle, che agisce bloccando sia i mediatori dell’infiammazione sia i mediatori del prurito: in questo modo riduce l’infiammazione cutanea e riduce il forte prurito. Il meccanismo d’azione è abbastanza rapido e nel giro di pochi giorni i pazienti riscontrano un miglioramento della sintomatologia. Abrocitinib va somministrato a pazienti selezionati e monitorati, giovani/adulti (dai 18 anni di età) colpiti da una malattia più grave. Il farmaco può essere assunto per tutto il tempo che serve, può essere interrotto e ripreso a seconda delle necessità. Si inizia la terapia con una dose un po’ più alta e man mano si riduce il dosaggio a seconda della risposta del paziente, fino ad arrivare ad una dose di mantenimento».

La facilità di assunzione di abrocitinib, in monosomministrazione orale giornaliera, rappresenta un elemento nodale anche per l’aderenza terapeutica.

Il prodotto è soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, ed è vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.