Supplementazione a tutti i costi?

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Gli integratori dietetici con finalità cosmetiche rappresentano una fetta sempre più importante del mercato estetico e dermatologico. Sono spesso richiesti dai pazienti sia in seguito sia in associazione a trattamenti estetici di ogni genere. Se solo una decina di anni fa gli integratori a indirizzo cosmetologico trovavano indicazione soprattutto nella prevenzione o nel trattamento della cellulite, oggi ce ne sono praticamente in ogni area dermatologica e con ogni indicazione, dall’invecchiamento cutaneo all’acne, alla dermatite seborroica, alla psoriasi per non parlare delle problematiche degli annessi cutanei e della fotoesposizione.

Il forte impatto di questi prodotti è giustificato in parte dall’esigenza di praticità e in parte dalla convinzione sempre più radicata che si possa apparire “belli e sani fuori” solo se si provvede adeguatamente alle esigenze che l’organismo presenta “dentro”. Quindi le finalità di supporto a trattamenti topici che gli integratori si prefiggono non sono solo ben accette, ma addirittura ricercate e pretese dal consumatore che, forse sulla scorta della suggestione creata dai media, ricorre sempre più all’associazione tra cosmetici topici e orali. Il razionale di un approccio combinato al trattamento degli inestetismi della pelle si basa sulle sinergie di effetto di sostanze funzionali applicate localmente là dove il problema fa la sua comparsa e altre agenti dall’interno per correggere una carenza a monte, allo scopo di ripristinare funzioni o condizioni alterate e, comunque, di garantire il corretto apporto di nutrienti o sostanze attive utili per contrastare specifiche problematiche.

Dal punto di vista strettamente scientifico, vediamo però che questi integratori si basano in prevalenza su un pool di sostanze (antiossidanti di vario genere, omega 3 e 6, vitamine E e C, polifenoli vari, inibitori naturali della 5-alfa reduttasi, sali minerali ecc..) miscelate opportunatamente a seconda dell’indicazione e della caratterizzazione commerciale che se ne vuole dare. A questo mercato si è aggiunto di recente quello degli integratori a base di probiotici, microrganismi attivi e vitali a livello intestinale, che stanno ottenendo qualche consenso in alcuni tipi di dermatite. Tuttavia, per entrambe le tipologie di integratori, non è ancora all’orizzonte quella documentazione scientifica conclusiva e inequivocabile che ne attesti l’efficacia; in particolare, vi sono ancora pochi trial clinici randomizzati e in doppio cieco che abbiano prodotto risultati significativi e statisticamente rigorosi. In attesa di che si verifichino queste condizioni, aiutiamo il paziente a scegliere le formulazioni più equilibrate, sicure e convincenti per non cadere nel tranello della supplementazione a tutti i costi.

Enzo Berardesca