Applicazioni non convenzionali del Pulsed Dye laser

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Materiali e metodi

In questo lavoro è stato sviluppato uno studio sull’efficacia del trattamento non convenzionale con Pulsed Dye laser 595 nm (FPDL) di lesioni non primitivamente vascolari. Nella nostra esperienza clinica sono stati trattati 50 pazienti affetti da vari disordini dermatologici come l’angiocheratoma circoscritto, gli angiofibromi della sindrome di Pringle-Bourneville, le cicatrici ipertrofiche vascolarizzate, i cheloidi di recente formazione, le verruche piane (età compresa fra 5 e 14 anni), le verruche plantari e palmari, le verruche volgari, le strie rubrae, il sarcoma di Kaposi, l’iperplasia angiolinfoide.

Ogni paziente è stato arruolato dopo aver ottenuto una dettagliata storia personale (tipo di pelle, manifestazioni cliniche, condizioni di salute, farmaci assunti precedentemente e stile di vita) e dopo aver ricevuto, analizzato e compilato il consenso informato. Ciascun paziente è stato trattato con un numero diverso di sessioni a seconda della patologia da cui era affetto. I casi di angiocheratoma circoscritto con presenza di verrucosità asintomatica, noduli cheratosici localizzati sui genitali esterni di uomini adulti sono stati trattati con due sessioni di FPDL. I pazienti affetti da angiofibromi facciali sono stati trattati con due sessioni e successivamente alla terapia con FPDL è stata eseguita vaporizzazione con laser CO2 10.600 nm (residui fibrosi) utilizzando livelli minimi di potenza (0,5-0,7 W). Per il trattamento di verruche volgari sono stati reclutati pazienti con età compresa fra i 6 e i 55 anni. La maggior parte di questi pazienti erano bambini e giovani adulti (range 6-18 anni) con una elevata localizzazione delle lesioni sulle mani, in particolare sulle palme, dorso delle dita e punta delle dita (sedi periungueali e subungueali). In questi casi si è provveduto in via preliminare a una riduzione della componente cheratosica e a una immersione in acqua calda della sede interessata immediatamente prima dell’applicazione del Dye laser 595 nm (vasodilatazione con conseguente aumento del flusso sanguigno e maggiore evidenza del target emoglobina). In questo tipo di lesioni l’applicazione comprende un generoso overlapping degli spot o una vera e propria sovrapposizione (doppio passaggio); di norma è trattata anche la parte periferica delle lesioni con possibile coinvolgimento del tessuto sano. Tutti i pazienti affetti da verruche sono stati trattati con un numero di sedute variabili da una a cinque con intervallo di quattro settimane fra una applicazione e l’altra.

I pazienti con cheloidi e cicatrici ipertrofiche vascolarizzate sono stati trattati con FPDL (applicazione analoga a quella per le verruche volgari) fino a quando è stato possibile dimostrare con dermoscopio multispettrale la presenza di una organizzazione vascolare presente e raggiungibile. Una sola seduta di FPDL è stata eseguita nel trattamento delle strie rubrae (applicazione con minori livelli energetici compresi fra 5,5 e 6,0 J/cm2 e maggiori durate di impulso 1,5-3,0 ms) presenti in sedi corporee diverse (addome-inguine, ascella-spalla e glutei-coscia). Tre giovani pazienti affetti da iperplasia angiolinfoide la cui diagnosi si è basata sui reperti clinici ed istologici, sono stati trattati con tre sessioni di FPDL. Tre pazienti con sarcoma di Kaposi classico sono stati trattati con quattro sessioni di FPDL. Un paziente con lesione nodulare della mano sinistra, cardiopatico, si era opposto all’esecuzione di escissione chirurgica. I parametri utilizzati prevedono in genere una energia di 6,5 J/cm2, uno spot di 10-12 mm, e una durata di impulso di 0,5 ms, con l’eccezione del sarcoma di Kaposi, dove la durata dell’impulso è salita a 1,5 ms. e delle strie rubrae come sopra riferito. Non è stata eseguita alcuna anestesia in quanto la procedura stessa non provoca particolare dolore al paziente e anche perché l’anestesia locale può causare edema e ostacolare il feedback visivo durante il trattamento (ricerca di un colorito grigio-viola intenso sulla sede di intervento). Un dispositivo di raffreddamento esterno è stato comunque utilizzato durante ogni sessione del trattamento. La fase post operatoria comprende compressione fredda e applicazione di creme emollienti per i primi tre-quattro giorni. Successivamente solo creme emollienti e protezione solare (zone fotoesposte) fino alla completa risoluzione della lesione purpurica provocata dal trattamento stesso. L’applicazione quotidiana di impacchi freddi è utile per prevenire la comparsa di vescicole e bolle. Ogni paziente ha eseguito controllo clinico fotografico con sistema ottico digitalizzato e polarizzato, prima e dopo ogni trattamento, a 6 mesi e 12 mesi dopo il trattamento finale. Con questo sistema le immagini sono correttamente sovrapponibili e paragonabili (ripetibilità dello scatto). I pazienti hanno eseguito anche un’analisi multispettrale delle lesioni prima, durante e dopo il trattamento, per una corretta e analitica valutazione della componente vascolare (emoglobina). L’analisi multispettrale prima dell’intervento ci ha fornito informazioni sull’utilità di un trattamento con Dye laser 595 nm. Un’analisi di questo tipo nel post trattamento ci ha permesso invece di valutare la progressiva diminuzione della vascolarizzazione e quindi l’efficacia del trattamento stesso. I risultati ottenuti sono stati valutati clinicamente, strumentalmente e classificati in quattro categorie (categoria 1: scarso risultato, categoria 2: risultato sufficiente, categoria 3: buon risultato e categoria 4: eccellente risultato). A ogni paziente è stato chiesta una valutazione soggettiva dei risultati complessivi percepiti con il seguente punteggio: insoddisfatto, non molto soddisfatto, soddisfatto, molto soddisfatto.