Applicazioni non convenzionali del Pulsed Dye laser

0
4784

Il Dye laser 595 nm rappresenta il gold-standard nel trattamento delle malformazioni vascolari (PWS) e al tempo stesso si pone come terapia sicura ed efficace nel trattamento principale o complementare di numerosi disordini dermatologici con evidente e raggiungibile componente vascolare.

di Giovanni Cannarozzo * ** Mario Sannino ** Cristiano Morini * Paolo Bonan * Nicola Bruscino * Piero Campolmi *

* Dipartimento di Scienze Dermatologiche, Università degli Studi di Firenze ** ILAD (Italian Laser Academy of Dermatology)

 

Il Pulsed Dye laser 595 nm (FPDL) è una tecnologia laser non ablativa e selettiva per il trattamento delle lesioni vascolari. Questa capacità è dovuta al fatto che la lunghezza d’onda espressa dalla sorgente laser si trova nello spettro della luce gialla (595 nm) e viene assorbita da emoglobina e ossiemoglobina, target (cromoforo) d’elezione del trattamento. Il Dye laser 595 nm utilizza come mezzo attivo una soluzione rodaminata che viene pompata da una lampada flash consentendo l’emissione di una luce di lunghezza d’onda compresa tra i 577 e 600 nm. Una volta selezionati i parametri operatori secondo la corretta densità d’energia e durata d’impulso, questo laser riscalda e distrugge le vascolarizzazioni superficiali senza danneggiare i tessuti adiacenti. Le indicazioni all’uso di questa tecnologia nel settore della dermatologia (lesioni vascolari superficiali) sono state recentemente estese al trattamento di lesioni non primitivamente vascolari ma che presentano comunque una struttura vascolare dimostrabile e raggiungibile (diagnostica non invasiva con dermatoscopio multispettrale).

Le lesioni non primitivamente vascolari oggetto del nostro studio possono essere suddivise in malattie del tessuto connettivo (cicatrici ipertrofiche, cheloidi e strie rubrae), dermatosi neoplastiche (iperplasia angiolinfoide e sarcoma di Kaposi), infezioni virali (verruche volgari, piane, plantari, palmari, condilomi genitali virali e mollusco contagioso), dermatosi infiammatorie (psoriasi).

Nella nostra esperienza sono state trattate anche lesioni più propriamente vascolari come gli angiofibromi della sindrome di Pringle-Buorneville e gli angiocheratomi circoscritti Per le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi sono disponibili molte terapie (corticosteroidi intralesionali, interferone, retinoidi topici, chirurgia escissionale ecc.), tuttavia nella nostra esperienza il Dye laser 595 nm risulta molto efficace. Il FPDL blocca la perfusione vascolare della cicatrice, bloccando così la nutrizione e, di conseguenza, favorendo la regressione della lesione stessa (possibile in alcuni casi un pretrattamento di vaporizzazione con laser CO2 ablativo 10.600 nm). Si segnala l’utilizzo recente in associazione con Dye laser 595 nm di laser CO2 frazionale 10.600 nm per la capacità di questa ultima sorgente di modulare il rilascio di citochine normalmente coinvolte nei processi di guarigione delle ferite, promuovendo così la replicazione cellulare e l’equilibrio organizzativo del collagene contro la fibrosi eccessiva. Il trattamento delle strie rubrae rimane molto difficile e impegnativo con risultati spesso deludenti. Il Dye Laser 595 nm è stato il laser più frequentemente utilizzato per il trattamento di queste lesioni sia per il suo effetto sulla componente vascolare della stria che per la sua capacità di riorganizzazione del tessuto elastico.

L’iperplasia angiolinfoide è una lesione caratterizzata da un fenomeno reattivo con forte componente vascolare. Clinicamente è caratterizzata dalla presenza di una papula o nodulo angiomatoso solitario o multiplo sul cuoio capelluto o intorno al padiglione auricolare o nel volto che presenta istologicamente una zona ben definita di proliferazione vascolare oggetto del trattamento con Dye laser 595 nm. Il sarcoma di Kaposi si può presentare in quattro varianti cliniche: classica, endemica, associata a terapia immunosoppressiva e associata a sindrome da immunodeficienza acquisita. Sulla cute il tumore appare con macchie rosso-bluastre che tendono a progredire lentamente sia orizzontalmente che verticalmente e si sviluppano in placche fisse fino a evolvere in noduli. Le modalità di trattamento di questa patologia dipendono dal tipo clinico, dall’estensione della lesione e dal sistema-organo coinvolto. Quando è coinvolta solo la cute si può utilizzare il trattamento chirurgico, la crioterapia, o la radioterapia. Quando il risultato di questi trattamenti è deludente, o in pazienti selezionati (cardiopatici, pazienti che utilizzano farmaci anticoagulanti o che non possono essere sottoposti ad anestesia, o con approccio chirurgico difficoltoso), il trattamento con Pulsed Dye laser (FPDL) è una buona alternativa. Il razionale per l’uso di questa sorgente è dovuto dal fatto che il sarcoma di Kaposi è caratterizzato, come altri tumori, da un processo di neoangiogenesi che fornisce la nutrizione per la crescita della lesione, e proprio per questo motivo è un bersaglio ideale per un dispositivo laser che agisce con specificità sull’emoglobina attraverso una fototermolisi altamente selettiva.

Vari metodi sono stati utilizzati per trattare le verruche e la vaporizzazione con laser CO2 10.600 nm può essere considerato l’approccio ablativo migliore. Tuttavia gli effetti collaterali del trattamento ablativo (decorso post operatorio, dolore, temporanea riduzione della funzionalità della sede trattata) e il fatto che spesso tale fastidiosa patologia sia diffusa in età adolescenziale, orienta verso trattamenti meno invasivi e dolorosi che possono essere eseguiti senza anestesia. Le verruche virali possono essere classificate come lesioni vascolari per la presenza di vasi sanguigni dilatati nella papilla dermica. La trombosi indotta in questi vasi tramite il Dye laser 595 nm può portare a riduzione dell’apporto nutritivo . Si segnala anche il notevole effetto termico del Dye laser 595 nm nei confronti di virus termolabili come quelli implicati nell’eziologia delle verruche. Diverse modalità di trattamento sono disponibili per la rimozione del mollusco contagioso; ricordiamo il CO2 ablativo 10.600 nm, la crioterapia e il courrettage chirurgico, tecniche che possono essere molto dolorose e quindi non ben tollerate soprattutto dai bambini. Il trattamento con FPDL dovrebbe essere comunque riservato a condizioni particolari, come ad esempio nel trattamento di pazienti immunodepressi, nel caso di bambini ansiosi o quando le lesioni siano localizzate in aree critiche.

La psoriasi è caratterizzata istologicamente da iperplasia epidermica, differenziazione anomala dei cheratinociti, neoangiogenesi e presenza di neutrofili. Poiché nella sua patogenesi i vasi sanguigni sembrano svolgere un ruolo importante, è ovvio che la rimozione selettiva di una anomala vascolarizzazione può essere l’obiettivo del trattamento con FPDL 1. Dal momento che diverse modalità di trattamento sono disponibili per la cura della psoriasi, il Dye laser 595 nm dovrebbe essere limitato al trattamento di piccole aree (particolarmente inestetiche e pruriginose). Nella maggior parte di queste indicazioni il Dye laser 595 nm ha un ruolo comunque secondario o complementare e il trattamento con questa sorgente laser deve essere valutato caso per caso. Lo scopo di questo studio è quello di fornire informazioni di aggiornamento sul trattamento di lesioni primitivamente non vascolari con il FPDL.